Pazze di Libertà-incontro con Silvia Meconcelli


Il 25 febbraio abbiamo incontrato Silvia Meconcelli autrice del libro "Pazze di Libertà".

Pazze di libertà è un romanzo ambientato a Grosseto e nella campagna toscana durante la fase conclusiva della Seconda Guerra mondiale. Incentrato sulle vicende della protagonista, Maria, racconta il suo battesimo alla vita, con tutte le sue contraddizioni: la scoperta dell’amore, dell’amicizia, ma anche della guerra e delle sue violenze, fisiche e psicologiche, tali da arrivare a snaturare l’essere umano e in particolare le donne, considerate il “sesso debole” dal credo fascista. Il libro racconta la guerra in tutte le sue forme: quella "grande" contro il nazifascismo e quella più "piccola", quotidiana, personale e intima di Maria.

Il romanzo racconta poi un’altra guerra, quella dei manicomi, silenziosa e poco conosciuta, ma ugualmente intrisa di dispotismo e intimazioni da parte di medici e infermiere complici, che minano la libertà, esteriore e interiore, di donne private della loro dignità. Maria si ritrova dentro una cella e non sa di essere rinchiusa per colpe morali.Isteria: con questa patologia è stata confinata in manicomio, come tante altre donne che non rispondono al modello universale di donna previsto dal regime, ovvero di donna sposata, madre e rispettosa dei valori fascisti. Maria si accorge presto che il manicomio è pieno di queste donne che perdono la femminilità insieme ai loro capelli, ai loro ricordi e alla loro anima. Si interroga sulla pazzia, chiedendosi perché le persone debbano mantenere comportamenti predefiniti che rientrano in una presunta “normalità” definita dai potenti che si ergono a giudici stabilendo che cosa è giusto e che cosa non lo è.