Convegno Inclusione Rotary 21 aprile 2017


Il giorno 21 aprile 2017, si è tenuto nei locali del Golf Hotel a Porto Ercole, organizzato dal Rotary Club Monte Argentario un convegno dal titolo “Disabilità e inclusione nella scuola e nello sport”.

L’inclusione nella società delle persone portatori di handicap è un problema che riguarda molte famiglie, è ben presente a livello istituzionale ma è lontano da un livello di soluzione qualitativamente accettabile.

L’ inclusione è un processo che va costruito e riguarda tutte le dimensioni esistenziali della persona. Investe gli aspetti sociali, culturali, politico-istituzionali, economici, ecc, aspetti che incidono sulla realtà quotidiana di tutti gli esseri umani determinando in un modo o nell’altro il loro progetto di vita e la sua qualità.

Si tratta cioè di andare oltre la logica di straordinarietà pro­pria del singolo caso e del risarcimento individuale e considerare le persone con disabilità non come “vittime sofferenti” o “esempi eccezionali di vita”, ma come attori di una società che richiede normalmente la loro partecipazione come opportunità per lo sviluppo di tutta la collettività.

Di questo si è parlato nel convegno con lo scopo di avviare un percorso di sensibilizzazione culturale dell’opinione pubblica locale sui temi dei processi di inclusione sociale e scolastica delle persone con disabilità.

La dimensione culturale rappresenta infatti il nodo strategico principale per la diffusione di tali processi, basti pensare che, sebbene in merito alle situazioni di disabilità la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (ONU, 2006) ribadisca nell’articolo 3 i principi fondanti dei processi di inclusione, permangono ancora forme di discriminazione alla base della mancata partecipazione, se non di vere e proprie forme di esclusione che interessano le persone con disabilità.

Il focus è stato sostanzialmente centrato sul ruolo dello sport e della scuola per lo sviluppo di una cultura inclusiva e per lo sviluppo di pari opportunità di partecipazione attraverso contesti accessibili e accoglienti, rispondendo ai bisogni specifici per favorire le potenzialità di ciascun individuo. 

In questa logica è stato dato spazio ad alcune testimonianze di persone che vivono direttamente una condizione di disabilità (fisica, sensoriale, ecc.) e che, attraverso la narrazione delle proprie esperienze personali, hanno consentito di comprendere la loro prospettiva esistenziale e di quale sia oggi la loro collocazione rispetto ad un processo complesso ed in divenire come l’inclusione sociale.

Inoltre la testimonianza di personaggi sportivi che hanno partecipato alle Paralimpiadi ovvero sono campioni nazionali nella loro disciplina è stata molto importante per far conoscere le risorse che il territorio può offrire (in questo caso attraverso lo sport).

Il convegno è stato aperto dalla Prof. Angela Mugnaini, professoressa presso l’università del Foro Italico di Roma che ha inquadrato i termini del problema, ha delineato lo stato dell’arte, ha dato conto di alcune delle iniziative più avanzate.

La d.ssa Angela Giovani della Usl Toscana Sud-est ha dato conto delle iniziative nella Regione Toscana, mentre Salvatore Conte, referente per la Regione Toscana del Comitato Paralimpico italiano ha parlato di come lo sport possa costituire progetto di vita una volta usciti dalla scuola ed ha portato la Testimonianza di Daniele Cassiani, campione italiano indoor di tiro con l’arco.

Particolarmente apprezzato l’intervento del Dott.Antonio Organtini, direttore generale dell’Istituto Sant’Alessio di Roma, istituto che da metà del 1800 si occupa dell’inclusione delle persone non vedenti.

 Il dott. Organtini, non vedente dall’età di 16 anni, ci ha fatto toccare con mano un esempio di inclusione sociale e di come l’energia vitale che prorompe da una persona possa consentire alla stessa di superare ogni ostacolo, anche quello dalla mancanza della vista.

Hanno portato la loro esperienza atleti come Giuseppe Polidori campione paraolimpico di tennis con Andrea Sorrentini, Valerio Teodori campione di judo, Remo Cedroni e Gabriele Lombardelli per il calcio.

Ermelindo Farsetti, non vedente e presidente della “ Se mi aiuti ballo anch’io” ci ha raccontato della sua esperienza e di come si possa vincere un concorso di ballo nazionale pur essendo un non vedente e Paolo Luccattini ci ha raccontato l’esperienza di Special Olympics Toscana, Helena Cavasino infine, tutor presso l’università di Siena  ci ha tracciato i tratti della sua esperienza.

Ad organizzare il convegno hanno contribuito l’associazione “Argentario senza ostacoli” e l’Unitalsi.